Amico, amico e poi quel marcio amaro che tardi scopri in bocca, mutilato il nostro tempio questo canto nero lo abbandona, lo piange sconsacrato un corpo empio, sanguinolento strappo! Amico, amico caro e poi qualcuno a offrirti il collo, vene calde e serpentine, l’hai inquinato con un morso! Se le trovi, certe spine che ti son cresciute in torso sono rovi da estirpare, saprò strapparti? Palmi doloranti, per spogliarmi di spaventosa sensazione che anche un amico, amico può poi sbranar le carni a chi è sopito
Author Notes
Profanare l’amicizia è un atto contro natura e come tale è paragonabile al cannibalismo.
Tradire significa divorare la fiducia del tuo prossimo.
La vittima, per restare in vita, non può che strapparsi di dosso ogni legame con il traditore, ma non senza l’enorme sofferenza che comporta recidere il suo affetto.