Nuotano in banchi ricalcano i fondali, sono mucchi di affanni pendolari intrappolati nei percorsi circolari dove annega aspirazione Propositi come vetri di bottiglie smussati sulla secca dal battere di spuma, una marea castano scura che porta negli occhi, la stagione Osso di pagina, ti sotterrerò lontano e lacrimarti, ammetto sembrerà un capriccio di bambino, uno squilibrio di bilancia a chi non vede l’esigenza di ragno, sottile come il passo suo su tela scomposta tela che sommersa, scenario mio, dimora!