Tigre, regina del mondo temi la suddita preda? Temi che subdola, ti veda mentre prepari l’assalto? scommetto che con gli arti intorpiditi aspetti di saziarti e temi ciò che cacci e i suoi raggiri Ho perso parti lungo il viaggio son franate dal mio fianco stanco, zavorra sepolta da chilometri di nuvole Ci pensi Tigre a trattenere il fiato per il salto? Temi tu il tuo stesso scatto? forse ti riconcilierà alla carne, io lo temo Tigre! Temo l’urla che t’appagheranno e scioglieranno il sonno che m’aveva imbavagliato
Author Notes
Anche un predatore ai vertici della catena alimentare conosce la paura.
Paradossalmente le sue prede saranno i fantasmi che popolano i suoi incubi: magari il timore di non riuscire a cacciare e di non poter nutrire i suoi cuccioli.
Una terza possibilità è ipotizzata nell’ultima strofa. Alla vigilia di un’impresa importante, come l’assalto che questa tigre prepara accucciata da ore nella neve, il nostro più grande timore può essere il cambiamento che il successo porterebbe nelle nostre vite.
Per un’immagine diversa di tigre (sicuramente ben più matura delle mie stranezze) consiglio di leggere tra i suggerimenti The Tyger di William Blake.