Alla crisalide racchiusa nel mio abbraccio: eravamo scintille di acqua piovana spuntate spontanee da un margine di tegola bagnata ora corallo corona d’abisso si dirama e si avviluppa su pendii pietrificati da piccoli detriti sospesi a penzoloni calcifica incorniciando la corrente erge granitico, museo purpureo di intoccabili ricordi Con te il mio abbandono è un salto leggero, cuore sulle rapide sussulta ma galleggia! e ai margini del giorno mi rivolgo spesso al sole e in viso vi ritrovo l’equinozio di luce e di aria che asciuga ogni pensiero dal mio corpo