Se non conosci il mare parlartene sarebbe come descrivere un dipinto ad un cieco che non conobbe mai il colore, è fatto di poche cose e semplici di acqua, tanta almeno quanto v’è di cielo che poi è il secondo ingrediente serve sale, memoria di mare che fiorisce salsedine quand’anche il colosso dovesse indietreggiare, non circoscrivere ciò che l’occhio non può contenere lascia che sia il suo orizzonte ad abbracciarti che è ciò di più simile che esiste al divino perché al suo confino dove si toccano realtà ed astratto il blu si unisce all’azzurro Quando avrai tutto ciò depositalo tra due cose la sabbia ed il sole tanto basta, ed avrai una creatura viva se non ci credi ascolta pure il suo respiro ricorrere il guizzare di specchi, frammenti di astro infranto che danzano sulla sua piatta schiena